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TUTORE DI HENRY WRIOTHESLEY


“In verità io le riconosco un grande debito, non solo della mia grande conoscenza, ma di tutto, sì, di più di quello che so o che posso sapere, grazie a lei generoso nobile, più virtuoso e più onorevole Conte di Southampton, nella cui casa e patrocinio ho vissuto per alcuni anni; e a cui devo e devoto gli anni che ho da vivere”

¶ HENRY WRIOTHESLEY & JOHN FLORIO

VITA di JOHN FLORIO PRIMA DEL 1591


Dal 1585 John Florio sembra essere scomparso dalle scene. Non vi è alcuna menzione di lui prima del 1591, con quattro eccezioni. Due sono in connessione con il battesimo dei suoi figli nel 1588 e nel 1589. La terza è una lettera datata 26 maggio 1587 in cui un certo Alessandro Teregli si riferisce a John Florio come suo padrino. 1La descrizione della lettera scritta in italiano è la seguente: “Alessandro (?) Teregli al suo padrino, John Florio, a Cork: incontro con William Barnes, figlio del sindaco; Gentilezza di Booll e Woods a Florio. Si rammarica Florio di non poter essere con lui a Whitsun; in quanto deve stare con il Cavalier Dimock; Londra; 26 maggio 1587; Italiano; Sigillato. [/efn_note] Sappiamo, quindi, che nel 1587 John Florio era a Cork con William Barnes. Il quarto episodio è collegato all’Arcadia di Philip Sidney.

ARCADIA: FLORIO, EDITORE DI TESTI LETTERARI

Fulke Greville, che conosceva Florio dopo il periodo presso l’Ambasciata Francese e La Cena delle Ceneri, lo nominò “supervisore” del suo manoscritto copia dell’Arcadia di Sir Philip Sidney, probabilmente in collaborazione con Matthew Gwinne. Philip Sidney, amico di John, patrono di Giordano Bruno e partecipante a La Cena delle Ceneri, completò la prima versione dell’ Arcadia, normalmente chiamata Vecchia Arcadia, tra il 1577 e il 1580. L’Arcadia fu uno dei romanzi inglesi più popolari del XVII secolo, a testimonianza delle inimitabili abilità di Sidney. Iniziò a rivederlo nel 1584, ma fu interrotto da una spedizione nei Paesi Bassi nel 1585. Sfortunatamente, Sidney morì durante una battaglia il 17 ottobre 1586, all’età di 31 anni. Lo sconforto per la morte di Sidney non impedì a Greville di fermare la pubblicazione non autorizzata del suo lavoro.

LA VECCHIA VS NUOVA ARCADIA

Di conseguenza, il manoscritto di Greville, che conservava la revisione parziale di Sidney, fu usato come copia-testo per quella che sarebbe stata conosciuta come l’edizione del 1590 della Vecchia Arcadia. 2 Florio mostrò un notevole istinto come editore, e contrariamente a Hugh Sanford, supervisore dell’edizione del 1593 della Nuova Arcadia, commissionata dalla sorella di Sidney, Mary Herbert, contessa di Pembroke, Florio pubblicò solo quei libri che Sidney era riuscito a rivedere. Frances Yates commentò l’eccezionale sensibilità editoriale di Florio in questo modo:

“In pratica, lui (Florio) ha messo a confronto le due edizioni dell’Arcadia, la stampata con la Vecchia Arcadia e [..], come i critici moderni, ha deciso a favore di quest’ultimo. […] Così facendo Florio, si è dimostrato ancora una volta uno dei migliori editori moderni da questo punto di vista, e penso che dovrebbe esser riconosciuto come tale

John Florio, The Life of an Italian in Shakespeare’s England, 1932, Cambridge University Press, p. 202-3
Yates, F.

Hugh Sanford ripropose alla contessa di Pembroke, sorella di Sidney, una nuova edizione dell’ Arcadia, e la pubblicò nel 1593. La lite tra Florio e Sandford non si fermò, dato che Florio lo menzionò in A Worlde of Wordes (1598) come l’uomo che nel 1591 fece della prima lettera del suo cognome (F.) un soprannome “come se fossi stato suo fratello”:

“Ma la mia lite è per un cane senza denti il suo nome è HS. (…) Questo tizio, questo H.S., che ha letto (…) la mia ultima lettera al lettore firmata I.F., ha fatto della lettera F. una parola così volgare come se fossi stato suo fratello

.” Un mondo di parole
John Florio

Per ulteriori dettagli riguardo la lite tra Hugh Sanford e John Florio si rimanda alla pagina “Ritratto e Personalità“.

John Florio, nella sua traduzione dei Saggi di Montaigne (1603) definì questa edizione composita “quell’Arcadia perfetta e imperfetta, che tutto il nostro mondo piange ancora … [che Sidney] visse per non poterla aggiustare o terminare: da questo punto di vista adesso il finale lo vediamo; sebbene non sia rispondente al precedente”. Il contributo di Florio nella pubblicazione dell’ Arcadia fu abbastanza fondamentale dato che gli attuali critici riconoscono la sua pubblicazione dell‘Arcadia un’opera eccellente, artistica, chiaramente superiore a quella curata da Sanford.

JOHN FLORIO VS HUGH SANFORD

Hughes Sanford, segretario della famiglia Pembroke non poteva sopportare che Florio potesse accedere a compiti importanti come la cura di un libro fondamentale come l‘Arcadia e iniziò una disputa che vide Florio rispondere pubblicamente nel 1598 nel A Worlde of Wordes. L’opposizione che i traduttori elisabettiani incontrarono in alcuni ambienti fu un pericolo reale. E tra questi, Florio era il più famoso e quello che aveva più successo di tutti. La pubblicazione dell’Arcadia curata da Florio nel 1590 generò un pandemonio che ebbe riscontri anche nella pubblicazione del suo Second Fruits del 1591. Non è un caso che nei suoi Second Fruits abbia definito i suoi nemici come persone pericolose con “un coltello a comando per tagliarmi la gola”. Nonostante le numerose minacce ricevute, nel 1590 John Florio iniziò una nuova carriera come editore di testi letterali.

FLORIO DIETRO I.F.

Nel 1591 dietro il nome “I.F.“, John tradusse anche per John Wolfe Perpetuall and naturall prognostications of the change of weather (Perpetui e pronostici naturali del cambiamento del tempo), un piccolo opuscolo che conteneva varie storie sul maltempo, bel tempo e che ebbe così tanto successo da essere ristampato nel 1598. 3 Ma ad alcuni dei suoi contemporanei, John appariva come un nuovo arrivato, un arrampicatore sociale, e ancora di più quando divenne ufficialmente tutore di Henry Wriothesley, uno dei più importanti e influenti patroni del mondo letterale e teatrale.

HENRY WRIOTHESLEY: PUPILLO di JOHN FLORIO

Non è certo quando John Florio assunse il ruolo di tutore di Henry. Tuttavia, dedicò A World of Words (1598) al giovane conte. Nella prefazione, confessò di aver vissuto “alcuni anni” nella sua casa, il che dimostra che tra la fine del 1580 e l’inizio del 1590 divenne tutore di Henry Wriothesley, III conte di Southampton.

Henry Wriothesley, Terzo Conte di Southampton, Patrono di John Florio.

JOHN FLORIO: TUTORE DI HENRY PRIMA DEL 1591?

L’IPOTESI DI ARUNDEL DEL RE

Arundel del Re ha ipotizzato che gli anni tra il 1585 e il 1591 furono trascorsi molto tranquillamente. Egli suggerisce che Florio avrebbe potuto leggere libri, raccolto proverbi e materiale per il dizionario. Allo stesso modo, avrebbe potuto cercare di guadagnarsi da vivere insegnando l’italiano che era ormai diventato la sua professione regolare 4 Questo implica che Florio iniziò a lavorare per Wriothesley dal 1591.

IPOTESI DI CHAMBRUN & YATES.

Chambrun

La contessa Longworth de Chambrun, invece, ha ipotizzato che Florio avesse iniziato ad insegnare al Southampton prima del 1590. Sottolinea che nei Second Fruits (1591), c’è un dialogo tra John Florio ed Henry. Giocano a tennis insieme e vanno a vedere uno spettacolo teatrale. 5

Yates

Anche per Frances Yates questa identificazione é supportata dal fatto che nel dialogo John cita il proverbio “Chi si contenta gode”, che è il motto del ritratto di Florio. Inoltre, gli argomenti toccati nei Second Fruits, come il primero, il teatro, l’amore e il tennis, rappresentano i gusti di Southampton. Inoltre, la British Library contiene una lettera del 1592 firmata da Henry e probabilmente scritta da John Florio. Charlotte Carmichael Stopes suggerisce che fu Florio ad insegnare al giovane Conte quel tipo di calligrafia. 6 Questa ipotesi è stata anche suggerita da Miss Yates. Infatti, concorda che Florio, durante i suoi trentacinque anni di carriera come tutore di lingua, deve aver anche insegnato la sua famosa squisita calligrafia. 7

UNA NUOVA GENERAZIONE DI PATRONI

In quel periodo, arrivò una nuova generazione di mecenati. Leicester, Walsingham e Sidney erano morti, mentre arrivarono altri giovani brillanti, come Essex e Raleigh. La letteratura elisabettiana visse la fase più fertile e brillante. La moda dei sonetti era in pieno boom, il giornalismo era appena nato. Marlowe e gli universitari stavano creando un nuovo dramma. Troviamo Florio installato, come di consueto, al centro dei più interessanti dei nuovi gruppi. 8

JOHN FLORIO, TUTORE DI HENRY WRIOTHESLEY e DEL CONTE DI RUTLAND

È stato ipotizzato che Lord Burghley fu responsabile della nomina di Florio ai giovani Conti di Rutland e Southampton. Entrambi erano in sua custodia, e aveva bisogno di una persona affidabile vicino a loro. L’ingresso di Florio in questo brillante circolo letterario strettamente associato al teatro, segna una tappa molto importante della sua carriera. Stabilisce saldamente la sua posizione sociale e la sua reputazione. Tuttavia, lo espose anche ad altri attacchi più violenti come quelli di H.S., Eliot, Nashe e altri. 9

LA DEDICA DI JOHN FLORIO AD HENRY WRIOTHESLEY NEL A WORLDE OF WORDES

Quando pubblicò il suo dizionario nel 1598, John Florio dedicò il suo laborioso lavoro a Henry:

“In verità io le riconosco un grande debito, non solo della mia grande conoscenza, ma di tutto, sì, di più di quello che so o che posso sapere, grazie a lei generoso nobile, più virtuoso e più onorevole Conte di Southampton, nella cui casa e patrocinio ho vissuto per alcuni anni; e a cui devo e devoto gli anni che ho da vivere. Ma quanto a me, e più ad altri, il glorioso e grazioso raggio di sole del tuo Onore ha infuso luce e vita: solo così forse può la mia luce minore presa solo in prestito, dopo un grande rispetto al tuo aspetto e influenza benigna, offrire un po ‘di lustro ad altri.

 John Florio, A Worlde of Wordes, The Epistle Dedicatorie, 1598.

Nel 1594 John Florio risiede a Titchfield con il giovane conte. Il Southampton si era dedicato agli studi italiani, sia in letteratura che in lingua. Grazie a Florio sappiamo che Henry Wriothesley, insieme al conte di Rutland, progettavano di viaggiare in Italia. Nella “Lettera Dedicatoria” ha spiegato:

“Potrei dubitare, almeno io della mia utilità essendo tu completamente autosufficiente, e di poter rimanere a casa così ugualmente istruito di Italiano, come l’insegnamento o l’apprendimento potrebbero fornire, che non sembri aver bisogno di viaggiare: e ora da viaggiatore così compiuto, cosa vuole di più la Perfezione?

 John Florio, A Worlde of Wordes, The Epistle Dedicatorie, 1598.

È quindi plausibile che l’insegnamento di Florio ai due giovani Conti debba esser servito per un loro viaggio in Italia. 10

Miniatura di Henry Wriothesley a 21 anni da Nicholas Hilliard, Fitzwilliam Museum.

HENRY WRIOTHESLEY, UN PATRONO ARTISTICO

HENRY AL GREY INN

Giovane, ricco e bello, Henry Wriothesley era molto appassionato di letteratura e specialmente di teatro. Il 28 febbraio 1588 fu spettatore di una commedia messa in scena al Gray’s Inn. In quell’occasione, la maggior parte dei nobili furono presenti: i Conti di Warwick e Leicester (patrono di Florio nei First Fruits), il Conte di Ormond, Lord Burleigh, Lord Gray di Wilton e altri. The misfortunes of Arthur scritto da Thomas Hughes fu messo in scena da 8 membri della Società davanti la Regina a Greenwitch, e il giorno dopo Southampton fu ammesso come membro del Gray’s Inn introdotto dal suo padrino William Cecil.

HENRY WRIOTHESLEY, BARNES & CHAPMAN

In quegli anni ferventi per il teatro, gli aspiranti scrittori si affollavano attorno al giovane e brillante nobile, portando le loro poesie. L’allievo di John Florio, Barnabe Barnes, scrisse una raccolta di poesie, sonetti e madrigali chiamati Parthenophil e Parthenophe (1592). Includeva anche un sonetto per Southampton, chiedendo lo stesso vantaggio di Florio. Sembrerebbe che George Chapman si era sforzato di vincere l’attenzione del Southampton in quello stesso momento. Nel 1598 Chapman pubblicò i primi due e altri cinque libri della sua traduzione delle Iliadi e li dedicò al conte di Essex. Alcuni anni dopo – non prima del 1609 – pubblicò il suo Homer…in twelve Bookes of his Iliads, dedicato al principe Henry. Alla fine aggiunse quattordici sonetti a probabili patroni. Tra questi c’è Henry, scrivendo un sonetto che si riferisce all’interesse di Southampton per la colonizzazione.

HENRY WRIOTHESLEY E THOMAS NASHE

Il 27 giugno 1594 Thomas Nashe pubblicò il suo romanzo picaresco, The Unfortunate Traveller, e lo dedicò a Southampton. Lo definì “Un caro amante ed estimatore…così come degli amanti dei poeti, come dei Poeti stessi”. Quando Henry vide la dedica, ne fu profondamente offeso e disse a Nashe che non l’avrebbe preso nella sua cerchia. Più tardi, Nashe ammetterà con rabbia:

Tra il loro numero sacro non oso attribuirmi, anche se di tanto in tanto parlo Inglese…“.

Dall’analisi dei fatti é chiaro che il loro rapporto si era inasprito. Inoltre, l’intera dedica era una irrispettosa presa in giro al Southampton. Nashe voleva mettere in imbarazzo il Conte, non lodarlo. In particolare, le sue parole sui poeti amorevoli e sui loro amanti indicano scandalo e non elogio. Nashe ci provò di nuovo con The Choice of Valentines, ma il suo contenuto fu ancora più sgradevole al Southampton, che successivamente lo bandì.

FLORIO VS NASHE

L’autore Arundel Del Re, nell’introduzione ai First Fruits di Florio in una riproduzione di facsimile che pubblicò nel 1936, scrisse che “Le prove recentemente trovate, dimostrano che [John Florio] era anche coinvolto nella lite Harvey-Nashe”. 11 Il patrocinio che Southampton diede a Florio e si rifiutò di dare a Nashe è molto probabilmente uno di questi motivi. Il lungo litigio letterario che Florio ebbe con Thomas Nashe può essere rintracciato dal 1589 al 1600 in quasi tutto ciò che i due uomini pubblicarono.

John: “Cosa facciamo fino all’ora di cena?”

Henry: “Qualsiasi cosa ci piace, così possiamo fare qualcosa”

Thomas: “Per quanto mi riguarda, mi unisco alla compagnia”

John: “Facciamo una partita a tennis”

Henry: “D’accordo, con questo fresco al mattino é l’ideale”

Thomas: “E poi ceneremo insieme.”

John: “E poi dopo cena vedremo un’opera teatrale”

Henry: “Le opere teatrali che fanno in Inghilterra, non sono vere commedie.”

Thomas: “Eppure non fanno altro che recitare tutto il giorno.”

Henry: “Sì, ma non sono vedere commedie, nè vere tragedie”

Giovanni: “Come li chiameresti allora?”

Henry: “Rappresentazioni di storie, senza alcun decoro.”

– Second Fruits, capitolo 2.


IL CASO DI HENRY WRIOTHESLEY e DEI FRATELLI DENVERS

Come ha chiaramente sottolineato nella lettera di riferimento scritta prima della partenza di Castelnau, John Florio non era solo un semplice tutore di lingua. Egli, infatti, scriveva lettere per lui e divenne amico confidente e fidato di Henry. Un famoso episodio mostra il suo atteggiamento ‘risoluto’ quando Wriothesley cercò il suo aiuto per un caso urgente e delicato. Il Venerdì del 4 ottobre 1594, infatti, John Florio prese parte al famoso caso Danvers, appoggiando gli amici di Henry nella fuga. Henry Danvers e Sir Charles Denvers erano i due figli maggiori di Sir John Danvers di Dauntsey. Entrambi amici di Henry Wriothesley, commisero un crimine nel Wiltshire.

Henry Danvers, conte di Danby in un ritratto del 1630 di Anthony van Dyck.

DUE VERSIONI DELLA STORIA

Secondo una versione dei fatti, Henry Long stava cenando nel bel mezzo di una festa con amici a Corsham, quando Henry Danvers, seguito da suo fratello Charles e da un certo numero di servitori, fece irruzione nella stanza e sparò A Long che morì sul colpo. Secondo un’altra versione, Henry Long aveva accusato Charles Danvers di un vantaggio ingiusto e di tenere il braccio alzato per uccidere. Quando Henry Danvers si scansò per evitare il colpo, rimase ferito nell’atto, e colpì accidentalmente con il suo pugnale Henry Long.

JOHN FLORIO – GROSE

I fuggitivi arrivarono alle 8/9 del mattino di sabato 5 a Whitley Lodge vicino a Titchfield, dove viveva Thomas Dymock, e lì rimasero fino a martedì mattina. Il servo dei Danver, Gilbert Scott, rimase a Titchfield in segreto per 10 giorni e fu inviato in fretta a Londra e nei vari porti, per assicurarsi un passaggio per la Francia. Domenica 6 Henry rimase a casa per il suo ventunesimo compleanno. Lunedì il conte andò al castello di Calshot. Lawrence Grose, Sceriffo, fu informato dell’omicidio, e la sera del 12 ottobre si svolse la seguente scena a Itchen’s Ferry:

“Il suddetto Grose, passando sopra il traghetto di Itchen con la moglie quel Sabato 12 incontrò un certo Florio, un italiano, e un certo Humphrey Drewell, servo del Conte. Essendo loro nella stessa barca minacciarono di gettare Grose in mare, e dissero che gli avrebbero insegnato a immischiarsi nei loro affari, con molte altre parole minacciose.

Charlotte Carmichael Stopes

LA FUGA

I fratelli Denvers fuggirono e andarono a Whitley Lodge tra le 8 e le 9 dove risiedeva Thomas Dymock, l’ufficiale giudiziario di Henry. Il cuoco gli preparò la cena ed Henry arrivò al Lodge di Lunedi notte, cenando con loro, e trascorrendo la notte. Partì con loro due il giorno successivo. Riuscì così a mandarli in Francia.

John Florio ebbe una stretta relazione con Henry Wriothesley almeno fino al 1603, quando la famiglia di Henry, Florio e altri amici del Southampton, lo accolsero al suo rilascio dalla Torre. 12 Alla fine del XVI secolo, John Florio il Risoluto era in rapporti intimi non solo con Henry Wriothesley, ma con tutti i principali uomini letterari di Londra e i loro mecenati.


Come citare questa voce:

“Resolute John Florio”, “Tutor of Henry Wriothesley”, URL https://www.resolutejohnflorio.com/2019/09/19/john-florio-tutor-henry-wriothesley/

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 13 novembre 2019. È stato modificato l’ultima volta il 14 Gennaio 2020.

Note:
  1. TNA SP 46/125/fo 163, 163d
  2. Höfele, A., Renaissance Go-Betweens: Cultural Exchange in Early Modern Europe, 2005, p. 112
  3. Chiari, S., Shakespeare’s Representation of Weather, Climate and Environment: The Early Modern ‘Fated Sky’, 2019, Edinburgh University Press, p. 11
  4. Del Re, A. Florio’s First Fruites, Facsimile Reproduction of the Original Edition II, Introduction and Notes, 1936, p. XVI
  5. Longworth C. C., Giovanni Florio, Un Apôtre de la Renaissance En Angleterre a l’Époque de Shakespeare, 1921, Paris Payot, p. 23
  6. Stopes, C.C. The Life of Henry, 1922, Cambridge, pp. 25
  7. Yates, F. A., John Florio, the life of an Elizabethan in Shakespeare’s England, 1934.
  8. Yates, F. A., John Florio, cit., pp. 124.
  9. Del Re, Arundel, Florio’s First Fruites, cit.
  10. Stopes, C.C., The Life of Henry, cit., pp. 93
  11. Del Re, A. Florio’s First Fruites,cit., XIII
  12. Ivi, p. 261.